L’organizzazione funzionale e la gestione progetti

L’organizzazione funzionale e la gestione progetti

La maggior parte delle aziende nel mondo è strutturata secondo un modello di organizzazione funzionale, in cui le risorse sono aggregate per competenza: i commerciali nell’ufficio vendite, i progettisti nell’ufficio tecnico, i buyer nell’ufficio acquisti, e così via.

Questo modello è così diffuso per due motivi principali:

1️⃣ Semplicità di implementazione

L’organizzazione funzionale è naturale. Un’azienda nasce spesso da un nucleo ristretto di persone con competenze trasversali. Con la crescita, la specializzazione diventa necessaria e la soluzione più immediata è raggruppare le persone in base alle loro competenze. È un’evoluzione intuitiva, che non richiede complesse teorie organizzative per essere applicata.

2️⃣ Efficienza operativa

Aggregare le risorse per funzione favorisce la collaborazione interna, lo sviluppo delle competenze e l’allineamento operativo. I team parlano la stessa “lingua”, condividono esperienze e si muovono con fluidità all’interno del proprio reparto, ottimizzando le attività e migliorando la produttività complessiva.

I limiti dell’organizzazione funzionale nella gestione dei progetti

Se da un lato la struttura funzionale garantisce efficienza operativa all’interno delle singole funzioni, dall’altro presenta criticità significative nei processi trasversali, come lo sviluppo prodotto e la gestione progetti.

Uno dei principali problemi è il fenomeno della silosizzazione: ogni funzione si concentra sui propri obiettivi, spesso senza una visione d’insieme. Questo porta a interruzioni nel flusso di lavoro, note come hand-off o passaggi di consegna inefficienti.

L’hand-off: il principale ostacolo alla collaborazione

Quando un’attività passa da un reparto all’altro, il rischio è che si perda continuità: informazioni incomplete, ritardi nelle risposte, mancanza di allineamento. Il risultato? Sprechi di tempo e risorse, rilavorazioni e, nei casi peggiori, errori critici.

Frasi come “Rilascia pure, ci penseranno in cantiere” sono emblematiche di questo problema. In realtà, ogni decisione presa senza una visione completa del processo può generare inefficienze e problemi futuri, grandi o piccoli che siano.

Superare i limiti dell’organizzazione funzionale con Wepladoo

Wepladoo affronta questa criticità attraverso un approccio basato su trasparenza e collaborazione strutturata. Grazie alla gestione agile e alla visibilità in tempo reale dei task tra le funzioni, si introduce una logica cliente-fornitore interna all’azienda, migliorando il coordinamento e riducendo gli sprechi.

Inoltre, Wepladoo può supportare le aziende in un’evoluzione organizzativa, facilitando il passaggio a modelli più orientati ai progetti, dove la gestione trasversale diventa un elemento chiave per il successo.

Conclusione

L’organizzazione funzionale è il modello più diffuso perché efficace nel garantire efficienza interna, ma mostra i suoi limiti quando si tratta di gestire processi trasversali. Per superare queste difficoltà, è fondamentale adottare strumenti che favoriscano collaborazione, trasparenza e gestione integrata delle attività.

Wepladoo è progettato per colmare questo gap, aiutando le aziende a ottimizzare la gestione progetti e a trasformare la complessità organizzativa in valore.

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